Il Dito e la Luna finanziaria del 26/05/2023

𝗟𝗮 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗲𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮:

E’ arrivata la 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐆𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚. Il PIL della locomotiva europea, infatti, si è contratto per due trimestri consecutivi rispetto al trimestre precedente, segnando l’inizio di ciò che viene chiamato recessione tecnica. Questo 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐝 𝐚𝐧𝐳𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨, 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐚𝐮𝐬𝐩𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨. Per il semplice motivo che un’economia in recessione comporta minore domanda aggregata, minori consumi e pertanto 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞. Tutto sembra andare, insomma, secondo i piani della BCE il cui obiettivo più volte dichiarato è combattere la spirale dei prezzi. Ora con questo importante dato Lagarde & Co potrebbero iniziare a pensare di 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐭𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐚𝐥𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐢, facilitando la ripresa nei mercati finanziari, in primis per il comparto obbligazionario e poi per i settore più 𝑟𝑎𝑡𝑒-𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑒 quali il 𝐓𝐞𝐜𝐡 e il 𝐆𝐫𝐨𝐰𝐭𝐡 in generale. 𝐵𝑎𝑑 𝑁𝑒𝑤𝑠 𝐴𝑟𝑒 𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑁𝑒𝑤𝑠 quindi? Forse si, ma ovviamente si dovrà tenere conto di altri fattori quali la profondità della recessione, la sua durata e l’impatto sull’economia reale. Intanto, occhi puntati ai prossimi appuntamenti: 𝟎𝟏 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 dato su inflazione BCE e 𝟏𝟓 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 decisione sui tassi BCE

𝐋𝐚 𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚:

In questi giorni di parla di 𝐀𝐟𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨. Ma in cosa consiste? Con la legge di bilancio 2022 il Governo ha offerto in opzione ai risparmiatori la possibilità di 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐥𝐮𝐬𝐯𝐚𝐥𝐞𝐧𝐳𝐞, ovviamente ad un’𝐚𝐥𝐢𝐪𝐮𝐨𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚: il 14% anzichè il 26%. Pertanto i possessori di Fondi o Sicav, polizze di Ramo I e V (non in scadenza entro il 2024), ETF o ETF che risultano alla data del 31/12/2022 in plusvalenza, possono decidere di pagare il capital gain al 14% entro il 30/06 e “regolare” i conti con il fisco fino al 2022. Negli anni successivi, la tassazione tornerà secondo il normale iter vigente. La decisione è da trarre 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟑𝟎 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨. Da un lato l’idea di pagare subito una tassazione non alletta il risparmiatore, dall’altra, si tratta di un deciso “taglio” al costo della tassazione: quasi la metà. 𝐂𝐨𝐧𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐨? Dipende dalle proprie aspettative sul mercato e agli strumenti posseduti. Se il 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐝 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐫𝐬𝐢, infatti, 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐨𝐩𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, ma se il 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐫𝐬𝐢, si rischierebbe di pagare 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐨. Probabilmente l’opzione potrebbe essere esercitata per le polizze di Ramo I che generalmente non subiscono deprezzamenti, ma in questo caso la convenienza in termini di aliquota sarebbe minore perchè in parte già tassata al 12,5%