𝐋𝐚 notizia 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚:
Ancora inflazione su in USA. Il dato uscito in settimana sull’indice dei prezzi mensile si attesta intorno allo 0,4%, ben il doppio rispetto a quanto si possa desiderare per arrivare al contenimento della crescita dei prezzi. Un taglio dei tassi a Giugno sembra quasi ormai definitivamente tramontato, con il calendario che si sposta in avanti nella riunione di Settembre, sempre ammesso che la locomotiva Americana dia segni di rallentamento. Se prima era “Higher for Longer” cioè tassi più alti più a lungo, ora si comincia a pensare a un “Higher for How Long?” tassi più alti ma per quanto tempo? Dall’altra parte dell’Oceano Lagarde e soci confermano i tassi di interesse fermi al 4,5% ma ammettono che una riduzione del restringimento monetario diventa plausibile se le condizioni economiche dovessero rimanere stabili. E, aggiunge, che la decisione verrà presa in autonomia senza dipendere dalla FED. Sul mercato azionario, nonostante la tensione, i livelli rimangono invariati dalla settimana scorsa, mentre nel settore delle obbligazioni cresce il rendimento del decennale USA e di quello Tedesco (anche se in misura inferiore). Si apprezza il dollaro rispetto all’Euro.
𝐋𝐚 𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚:
Il Welfare aziendale manifesta i suoi benefici sia per l’azienda che per il dipendente. Per l’Azienda, infatti, questo rappresenta un costo deducibile e un minor onere in termini di costo per il lavoro rispetto ad una premio in busta paga o un premio di produttività pagato in denaro. Inoltre, favorisce la fidelizzazione della forza lavoro, sempre maggiormente attenta ai benefit piuttosto che alla retribuzione pura e semplice, l’attrattività di nuovi talenti e in definitiva del clima aziendale e della produttività. Per il lavoratore il Welfare aziendale rappresenta in primis un aumento della retribuzione reale, nonchè un miglioramento dell’equilibrio casa-lavoro e quindi maggior gratificazione sul posto di lavoro. Per avere una dimensione dell’importanza del Welfare aziendale basti pensare che 1.000 € di aumento in busta paga si traducono in 750 € circa netti al lavoratore (aliquota IRPEF 23%) e un costo per l’azienda di circa 1.400 €. Un aumento di retribuzione di pari importo tramite Welfare significano 1.000 € netti in più al lavoratore e 1.000 € di costi deducibili dal reddito di impresa per l’azienda. Una soluzione WIN/WIN