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Settimana non positiva per le borse mondiali. I dati sull’inflazione USA, rappresentata dall’indice dei prezzi alla produzione sono risultati piΓΉ resilienti del previsto. Anche l’indice dei prezzi per il consumo interno Γ¨ stato stimato superiore alle attese. Questo ha provocato paura di un allontanamento del taglio dei tassi nel paese Americano. Dall’altra parte dell’oceano, invece, l’inflazione continua la sua discesa ed anzi nell’ultima osservazione risulta inferiore alle attese. il terreno sarebbe fertile perchΓ¨ la BCE aprisse la strada a tagliare i tassi, piuttosto che la FED, alle prese con un’economia solida e inflazione resistente. D’altro canto, in pochissime occasioni, la BCE ha anticipato le mosse dei colleghi a stelle e strisce.Β Assistiamo quindi ad uno stallo stile Sergio Leone con Powell e Lagarde che si studiano con la BOE a fare da terzo spettatore.
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L’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) presenta semestralmente i dati sul valore delle case in Italia e sul valore degli affitti. Notoriamente, la casa Γ¨ un bene privilegiato nel cuore e nei portafogli degli italiani. E’ bene quindi esaminare come si Γ¨ mosso il prezzo e il valore degli affitti nel periodo 2005-2013. Per farlo, prendiamo le maggiori cittΓ italiane (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Torino, Bologna, Palermo) e consideriamo esclusivamente le abitazioni civili (non abitazioni di lusso, non abitazioni economiche)Β e nelle zone piΓΉ pregiate delle cittΓ . Il quadro che ne esce Γ¨ che con l’eccezione del capoluogo lombardo e di Torino (grazie ad un exploit nel periodo 2005-2011) il prezzo delle case Γ¨ diminuito mediamente del 10% con punte fino al -20% (Bologna). Per quanto riguarda gli affitti, fatto salvo la solita Milano, nel resto d’Italia la situazione Γ¨ piΓΉ desolante con una perdita di valore media di coltre il 25% con punte fino a -37% (Firenze)