Si sa che investire il proprio patrimonio non è una decisione facile da prendere perchè spesso si è preda di paure e insicurezze derivanti da una scarsa conoscenza e interesse per il mondo della finanza e dallo scarso grado di fiducia che si ripone nelle figure deputate alla gestione dei propri risparmi. Il che porta a prediligere a volte una soluzione fai da te o la rinuncia totale all’investimento. Il rapporto OCSE 2020 International Survey of Adult Financial Literacy pone l’investitore italiano all’ultimo posto in una classifica sulla cultura finanziaria composta da 26 Paesi che hanno risposto all’indagine. In più, l’indagine condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile nel 2021 in collaborazione con BVA DOXA sulle abitudini al risparmio degli italiani evidenzia che un buon 30% degli intervistati afferma di sapere poco o nulla della composizione del proprio portafoglio finanziario e solo il 14% dichiara di conoscerlo molto.
In questo contesto un risparmiatore è portato a prestare molta attenzione alla tipologia dei prodotti proposti dal proprio referente, con particolare riguardo ai costi che sottostanno all’investimento, proprio per non correre il rischio di sentirsi in qualche modo “usato” dal proprio consulente che mira a massimizzare il proprio guadagno proponendo al cliente strumenti poco utili e costosi. E’ questa l’accusa mossa frequentemente ai prodotti assicurativi.
Ma è davvero così? Cerchiamo di conoscere i vantaggi del sottoscrivere polizze assicurative in ambito di protezione del proprio patrimonio, andando prima ad evidenziare quali sono i rischi patrimoniali e il ruolo svolto dalle assicurazioni
Il rischio patrimoniale
I rischi patrimoniali possono afferire sia alla sfera personale sia alla sfera prettamente patrimoniale. Per ciò che riguarda i primi è doveroso evidenziare i rischi che afferiscono alla sfera della salute, come ad esempio il rischio di contrarre malattie o subire infortuni invalidanti al proseguimento di una vita “normale” anche in ambito lavorativo, oppure quelli legati alla sfera dell’età, intese come il crescere di esigenze medico sanitarie o economico sociali al sopraggiungere dell’età avanzata. Altri rischi personali possono essere evidenziati nell’ambito lavorativo, in special modo per ciò che riguarda i lavoratori professionisti che sono più soggetti a variabilità di reddito o agli imprenditori che, assumendosi il rischio imprenditoriale, devono rispondere alle esigenze dei vari stakeholders. Non da ultimo, è bene tener presente anche i rischi che afferiscono sempre più alla sfera famigliare, in cui possono presentarsi le più svariate situazioni quali la crisi della coppia, separazioni, divorzi o tensioni in genere con altri parenti per temi legati alla sfera patrimoniale, specie in ambito successorio. Altrettanto importanti sono i rischi relativi prettamente alla sfera patrimoniale. Quei rischi, cioè, in grado di provocare un danno patrimoniale anche rilevante. Parliamo in questo caso di eventi come furti, incendi o calamità naturali che possono recare danno a dei beni materiali, ad esempio la casa o l’auto. Rientrano in questa sfera anche i danni che accidentalmente il proprio nucleo famigliare o il proprio lavoro possono arrecare a terzi.
Infine, comune sia alla sfera personale che patrimoniale, rimane il rischio della gestione della successione, vale a dire il momento in cui avviene il passaggio del patrimonio da una persona a una o più beneficiari. Il comportamento umano tende a non considerare eventi spiacevoli e lontani del tempo, così il rischio che una pianificazione non idonea o del assente contribuisca a creare conflitti tra gli eredi nonchè, soprattutto, ad impatti fiscali non previsti e a una assegnazione dei beni non ottimali, andando a penalizzare soggetti maggiormente bisognosi di tutela. Una corretta pianificazione successoria consente pertanto di tutelare il patrimonio familiare, consentendo anche vantaggi fiscali agli eredi nonchè a salvaguardare la continuità dell’azienda e la sua sopravvivenza al mercato.
Come è evidente nessuno di noi può dichiararsi esente dal subire un danno al proprio patrimonio.
Il ruolo degli strumenti assicurativi
Le polizze assicurative sono lo strumento più utilizzato e più semplice in ambito di Weatlh Protection e pianificazione finanziaria allo scopo di trasferire un rischio economicamente rilevante o il bisogno di soddisfare esigenze economiche presenti o future. L’articolo 1882 del Codice Civile identifica le assicurazione come Il contratto col quale l’assicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.
Si distinguono quindi due rami principali: il Ramo Danni e il Ramo Vita, dove il primo tutela l’assicurato davanti a situazioni che possono danneggiare la propria sfera personale andando tutelare i singoli beni del patrimonio e in questa tipologia vige il principio indennitario nel quale non si può attribuire un valore superiore a quello attribuibile ai beni al momento del sinistro. Nel secondo invece si prevede l’obbligo da parte dell’assicuratore di corrispondere ai beneficiari una rendita o un capitale nel momento in cui si dovesse verificare un evento attinente alla sfera del contraente. Questa tipologia segue il principio forfetario in cui la prestazione non dipende dal dànno subito ma dal capitale assicurato e dai premi versati.
Pur essendo di paritetica importanza, in questo articolo parleremo delle polizze Ramo Vita, poichè più attinenti alla sfera dell’investimento finanziario e del trasferimento del patrimonio, oltre che del rischio.
Per quanto riguarda il beneficiario, il codice civile all’ art 1920 dispone che la designazione può esser fatta nel contratto di assicurazione o con successiva dichiarazione scritta comunicata all’assicuratore o per testamento. La designazione è un atto inter vivos con conseguenza che il beneficiario acquista un diritto proprio nei confronti dell’assicurazione
I Vantaggi delle Polizze
Per quanto esposto sinora, le polizze sono un ottimo mezzo di wealth management utili per la gestione del patrimonio particolarmente nella pianificazione successoria, in quanto offre numerosi vantaggi:
Esenzione dell’imposta di successione, indipendentemente dall’ammontare del patrimonio oggetto di trasferimento o del grado di parentela. Nonostante il nostro Paese sia a tutti gli effetti un paradiso fiscale per quanto riguarda l’imposta sulla successione in confronto a numerosi altri stati europei, l’imposizione fiscale colpisce in special modo i grandi patrimoni o quando si è in presenza di assi ereditari non in linea retta. Il nostro ordinamento prevede aliquote pari al 4%, 6%, 8% a seconda del grado di parentela, ammettendo comunque importanti franchigie. Tale beneficio viene riconosciuto in quanto il passaggio di ricchezza si verifica per diritto proprio del beneficiario nei confronti dell’assicuratore.
Elevato grado di riservatezza nella designazione del beneficiario. Non risultando un bene appartenente all’asse ereditario, il beneficiario o i beneficiari della polizza possono essere non necessariamente dei soggetti legittimati alla successione o designati per testamento. Inoltre, è garantita estrema flessibilità nella designazione, come visto, a quale può essere modificata successivamente alla stipula del contratto o tramite comunicazione all’assicuratore o per Testamento. E’ inoltre bene ricordare che qualunque soggetto, fisico o giuridico, può essere beneficiario di polizza.
Esenzione dell’imposta sul reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) per i soli capitali percepiti dal beneficiario in dipendenza di contratti sulla vita e caso di sinistro dell’assicurato liquidato dalla Compagnia Assicuratrice. E’ questo il caso di polizze temporanee caso morte (TCM) o anche di polizze finanziarie che prevedono una maggiorazione della prestazione in caso avvenga il sinistro. La parte non riguardante il puro rischio demografico, ad esempio il rendimento finanziario, rimane tassabile.
Migliore efficienza fiscale, in quanto le polizze godono del Tax Referral, vale a dire del rinvio alla scadenza, o al riscatto, dell’imposizione fiscale: questa è pari al 26% o al 12,50% per la parte riferita agli strumenti finanziari di debito emessi da Stati non iscritti nella Black List. Nel caso delle polizze l’aliquota verrà applicata solo in fase di riscatto/scadenza sul differenziale tra quanto investito e quanto ottenuto, consentendo quindi di poter beneficiare della compensazione tra minusvalenze e plusvalenze, all’interno di polizze Unit Linked, a differenza di quanto avviene per altri strumenti finanziario dove la tassazione avviene al momento della realizzazione. Il differimento della tassazione avviene anche per l’imposta di bollo (pari allo 0,2%) tranne per le polizze di Ramo I che risultano esenti dal pagamento.
I capitali erogati dalla Compagnia sono impignorabili ed insequestrabili salvo i casi di revocatoria fallimentare e ordinaria. Questo punto è però ampiamente dibattuto, poichè sebbene l’art 1923 del Codice Civile disponga che le somme dovute dall’assicuratore non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare, si ritiene che questo articolo sia conseguenza della funzione previdenziale della polizza predisposta. Ma qualora la prestazione dell’assicuratore non sia un ammontare predefinito, ma dipenda dall’andamento dei mercati finanziari, si avrà che la natura finanziaria dello strumento assicurativo sarà superiore rispetto a quella previdenziale facendo perdere il suddetto vantaggio.
Conclusioni
Indubbiamente gli strumenti assicurativi generalmente presentano dei costi più elevati e strutture meno flessibili e snelle rispetto ad altre soluzioni di risparmio e gestione del proprio patrimonio, quali gli stessi fondi comuni di investimento, gli ETF oppure altri strumenti finanziari quotati. Ma l’errore che dobbiamo assolutamente evitare nel paragonare le diverse forme di risparmio è proprio perdere di vista, o non avere, lo scopo che ci poniamo quando decidiamo di investire il proprio patrimonio. Si è visto che gli strumenti assicurativi finanziari sono un ottimo metodo per orientare al meglio e con semplicità il proprio patrimonio in ambito successorio, anche al di fuori dell’asse ereditario o comunque per tutelare maggiormente un beneficiario ritenuto degno di maggior protezione. Godono inoltre di vantaggi fiscali che le rendono sia particolarmente interessanti per patrimoni importanti e assi ereditari non perfettamente lineari, sia in materia di performances con il differimento della tassazione.
Come sempre e come indica il buon senso, una buona consulenza in ambito patrimoniale non deve prescindere da una analisi seria e approfondita dei bisogni e delle aspettative del cliente nonchè della sua situazione familiare e lavorativa. In questo ambito deve essere inserita anche una pianificazione tramite strumenti assicurativi.