Investire dopo i 40 anni: regole diverse, obiettivi chiari

Chi dice che l’età porta saggezza di solito non sbaglia.  Anche quando parliamo di patrimoni. Una volta passata la fatidica soglia degli “enta” e entrati negli “anta” si inizia a pensare seriamente a come proteggere il proprio capitale, valorizzarlo e usarlo con intelligenza. E’ un momento in cui sorgono idee, obiettivi, ambizioni ma anche necessità e bisogni.

 

È un’età di transizione: i figli stanno crescendo e sono più ragazzi che bambini, il lavoro si stabilizza e con ogni probabilità il reddito oggi è più che sufficiente per coprire i costi, anzi ti permette una buona dose di risparmio. E quasi senza accorgersene, il patrimonio accumulato – spesso tra i 100.000 e i 500.000 euro – comincia a diventare il fulcro delle idee e delle preoccupazioni. Ma, come spesso mi dicono i clienti che seguo, le banche non sembrano accorgersene.

Non sei un numero ma un insieme di progetti

Chi ha un patrimonio consistente ma non “milionario” si trova spesso in una terra di mezzo. Abbastanza da meritare attenzione, ma spesso non abbastanza da essere seguito davvero. Il risultato? Sono quasi certo che se stai leggendo questo articolo lo sai già. Portafogli costruiti in modo standard, senza alcuna attenzione al costo o perlomeno al rapporto costo/qualità, poche possibilità di scelta e a volte anche scarsa preparazione tecnica degli interlocutori o poca attenzione ai dettagli. E per quanto riguarda il rapporto, probabilmente hai già avuto la spiacevole sensazione che a vincere nel rapporto con la banca non sei tu, che il continuo cambio delle persone non ti permette di costruire quel rapporto solido di lungo periodo  che vorresti avere nella gestione delicata del tuo patrimonio.

 

Ma investire dopo i 45 richiede regole diverse.

Dopo i 40 anni servono regole diverse e obiettivi chiari

Molte persone mi dicono: “Vorrei che i miei soldi lavorassero meglio per me”. Ma la domanda successiva è sempre: per cosa?
Ecco alcune domande da cui partire:

Per chi è questo articolo

Questo articolo si rivolge a quelle persone che hanno superato i 40 anni e voglio mettere chiarezza nella propria vita.

Hanno  una famiglia, magari dei figli, progetti e sogni da realizzare. Ma hanno poco tempo di qualità da dedicare alla progettazione. 

Sono persone che hanno accumulato del patrimonio attraverso il lavoro  e il sacrificio. 

Sentono che il rapporto “quotidiano” con la banca tradizionale non basta più e allo stesso tempo sentono di non avere nè competenze nè tempo per gestire al meglio il patrimonio, o semplicemente voglio affidarsi ad un professionista per questo

Figli: preparare il futuro senza rinunce

Il tema dei figli è centrale nella giornata di una persona che ha superato i 40 anni. I bambini stanno diventando ragazzi e già senti lontano il momento che usciranno di casa. E per quel momento devi essere preparato. Con un capitale o una risorsa a loro dedicata. Se non lo hai già fatto, è questo il momento di dedicare ai tuoi figli un piano di accumulo, sottraendo una tantum ogni mese al tuo risparmio. Questo dovrà essere calibrato secondo le TUE esigenze di risparmio, poiché non dovrai avere difficoltà ad onorare questo impegno per non cadere nell’errore di dover sospendere in un futuro il piano di accumulo. In questo modo riuscirai a costruire un piccolo (o grande) capitale senza sforzo, sfruttando la leva del tempo e la magia dell’interesse composto. Potrai pensare di creare questo piano di risparmio con un semplice piano di accumulo, o tramite un fondo di previdenza intestato ai figli per ottimizzare la fiscalità o tramite uno strumento assicurativo per avere anche protezione e fiscalità agevolata in caso di imprevisti.

Pensione: una certezza tutta da costruire

Il tema pensionistico è il secondo tema della tua vita in questo momento. Hai già accumulato contributi, ma se hai visto la stima futura della tua pensione hai già capito che non ti basterà per avere la vita che desideri. E quindi devi darti da fare. Avrai ancora 20-25 anni di lavoro davanti che possono giocare a tuo favore. 

Studia il tuo piano pensionistico complementare, se lo hai, e considera se puoi incrementarlo o addirittura costruirlo ex novo se fino ad ora hai riposto le speranze in mamma Inps, nella tua azienda o nella tua cassa professionale. 

In questo modo puoi sfruttare il vantaggio fiscale: lo sai che puoi dedurre dal reddito fino a 5.163 € versati in previdenza complementare? E se sei fortunato ad avere un reddito considerevole questo si tramuta in un risparmio del 43%. Non male! 

I tuoi sogni meritano spazio

Non c’è solo la previdenza, i figli, la protezione. C’è anche la tua felicità. Se hai sempre sognato una seconda casa, un piccolo rifugio al mare o in montagna, questo è il momento per iniziare a progettare. Lo stesso vale per una barca, un’auto d’epoca, una passione che ti fa stare bene. Quantifica le risorse che ti occorrono, il tempo in cui vuoi ottenerlo, le risorse che hai oggi.

Non tutto deve essere fatto subito, né tutto deve essere finanziato con capitale liquido. A volte, una forma di indebitamento ben strutturata – come un mutuo – può essere più efficiente che disinvestire. L’importante è che sia una scelta consapevole, non un salto nel buio.

Quando rifletti su prendere un mutuo o investire, pensa che il costo del debito è calcolato sul debito residuo, che inevitabilmente diminuisce con li tempo. Ma se investi con un rendimento più o meno costante, il tuo guadagno è calcolato su un capitale che cresce

Proteggi quello che hai costruito

Dopo i 40 anni, gli errori finanziari costano di più. Hai una famiglia, un reddito, un capitale da difendere. Eppure, in molti casi, possiedi polizze che non sai di avere, che non sai cosa coprano e perchè sono state sottoscritte. È il momento di fare un vero check-up assicurativo: dalla copertura sanitaria agli infortuni, dalla polizza vita alla responsabilità civile, personale e professionale.

Sei conscio che un imprevisto riguardante la tua vita può comportare un grave danno anche economico?

Se possiedi immobili, hai pensato a salvaguardarti dai danni al tuo fabbricato e a quello che puoi recare a terzi?

Con costi spesso contenuti, puoi proteggere ciò che conta davvero: la tua serenità, la stabilità della tua famiglia, il valore del tuo patrimonio. E soprattutto, puoi liberarti di quella liquidità “parcheggiata” in banca “per sicurezza”, per rimetterla finalmente in circolo al servizio dei tuoi progetti.

Pensare anche al dopo

Se i figli crescono, i genitori invecchiano. Questo significa anche un nuovo livello di responsabilità. Le statistiche parlano chiaro: nei prossimi vent’anni, le eredità trasferite saranno più numerose e più consistenti di quanto sia mai accaduto. È probabile che anche tu ti troverai a gestire un capitale, fatto di immobili, investimenti, risparmi. E non è detto che sia semplice. Considera l’impatto fiscale che potresti subire e rivolgiti ad un professionista per alleggerirne il carico.

Serve consapevolezza. Serve una strategia. Serve conoscere le regole fiscali per non ritrovarsi con sorprese. 

Lo stesso vale se sei un imprenditore: stai già pensando a chi prenderà il tuo posto? A cosa ne sarà della tua azienda? Esistono strumenti per rendere questo passaggio più semplice, più efficace, meno traumatico. Potresti pensare di trovare degli acquirenti per la tua azienda, monetizzando magari finalmente quegli utili che non hai mai distribuito per la paura della fiscalità, pur rimanendo al centro del progetto aziendale.

Conclusioni

Hai lavorato sodo per costruire il tuo patrimonio. Ora è il momento di metterlo al servizio della tua vita. Non servono soluzioni complicate. Serve qualcuno che sappia ascoltare, comprendere, progettare insieme a te. 

Con attenzione, costanza e competenza.