Il PAC, lo strumento ideale per ogni pianificazione

Il Piano di Accumulo del Capitale, o semplicemente PAC, è lo strumento ideale per la pianificazione finanziaria per i suoi molteplici utilizzi.

In questo articolo vediamo come l’accumulo graduale del capitale possa essere una strategia che può essere implementata anche nelle fase di mercato più avverse e quali vantaggi e svantaggi comporta. Vedremo quando è più indicato il ricorso alla strategia e quali sono gli errori da non commettere quando si pensa all’investimento in PAC.

Cos'è il PAC

Il Piano di Accumulo di Capitale è una strategia di investimento che consente ai risparmiatori di mettere da parte una somma fissa di denaro a intervalli regolari, solitamente mensili o trimestrali, in un portafoglio diversificato di asset finanziari tipicamente fondi comuni di investimento. Il PAC è naturalmente progettato per essere un investimento a lungo termine, con l’obiettivo di accumulare capitale e beneficiare dell’effetto combinato del rendimento degli investimenti e del potere dell’interesse composto, ma può essere implementato anche in particolari fasi di mercato in chiave tattica. La logica alla base del PAC è quella di essere una strategia rigorosa e “disciplinata” che consente all’investitore di non risentire emotivamente delle fasi di euforia o depressione del mercato.

Quali sono i vantaggi del PAC

Consistendo in un’azione di acquisto a intervalli regolari, il PAC consente di ridurre la rischiosità rispetto all’investimento effettuato in un’unica tranche per effetto della maggiore stabilità del prezzo medio di carico, vale a dire il prezzo medio di acquisto dello strumento sottostante al PAC. Basti pensare la strategia di accumulo del capitale in una fase di mercato ribassista. Investendo, ipotizziamo ogni mese, il medesimo importo, si otterranno più quote dello strumento a prezzo via via inferiore, contribuendo ad abbassare il prezzo medio di acquisto.

Il secondo vantaggio è rappresentato dalla flessibilità e dalla facilità di uso del PAC. L’investitore, infatti, può decidere liberamente l’importo del piano di accumulo e la periodicità, a seconda dall’obiettivo concordato con il proprio consulente, dalle proprie capacità di risparmio e dal tempo investito per il raggiungimento dell’obiettivo Inoltre, è una strategia che consente anche a chi si affacci per la prima volta all’investimento nel mercato finanziario e voglia affrontare le emotività del momento gradualmente, attenuando le possibile perdite (e guadagni). Infine, il PAC è lo strumento ideale per eliminare il noto problema del market timing, vale a dire la scelta del momento adatto per iniziare un percorso di investimento.

A dimostrazione dell’importanza della strategia di accumulo del capitale, molti operatori oggi offrono sui loro siti simulazioni storiche degli investimenti effettuati in PAC. Solo per citarne alcuni: Morgan Stanley, Jp Morgan, Anima Sgr JustEtf

Quando ricorrere al PAC

Vediamo quindi quando è utile ricorrere alla strategia di accumulo del capitale. 

Fasi di crisi di mercato

La storia dei mercati finanziari ci insegna che il tempo è il nostro migliore alleato quando parliamo di investimenti. Se ho un orizzonte temporale sufficientemente lungo, mi potrò ragionevolmente aspettare di conseguire un rendimento più che positivo. Ciò nonostante, il mercato finanziario attraversa continuamente periodi di crisi più o meno intensi che possono portare a compiere scelte sbagliate dettate dalla paura di perdere o dalla impulsività del momento.

Aggiungere in un momento di particolare crisi alla propria strategia di portafoglio core una strategia PAC, può portare l’investitore a recuperare più velocemente e con meno sofferenza il drawdown subìto. Grazie all’acquisto continuo su mercato in discesa, infatti, si accumula una quantità di risorse finanziarie sostanzialmente “a sconto” che permette da un lato di abbassare il prezzo medio di carico e dall’altro di beneficiare maggiormente della fase di recupero di mercato.

In una fase di crisi di mercato, inoltre, la strategia PAC è anche indicata per quegli investitori che vogliono sfruttare la discesa del mercato, ma non voglio correre il rischio di “mancare” il minimo, cioè investire in maniera consistente in un mercato che continua a scendere o dopo che questo ha cominciato già la sua fase di ripresa.

Di seguito vediamo i risultati di una strategia PAC e di una strategia PIC (in un’unica soluzione) tre anni dopo il verificarsi di una crisi di mercato nella storia recente effettuate sullo S&P500.

Risulta evidente che il PAC offre una potente protezione contro i ribassi del mercato e riesce generalmente anche a performare meglio dell’investimento in un’unica soluzione. Non solo, il PAC riesce anche a recuperare il drawdown subito in tempi più rapidi. Questo è tanto più vero quanto la crisi perdura nel tempo (vedi Crisi dei mutui Sub Prime e scoppio Bolla Internet). In Figura 1 vediamo i risultati minimi e massimi ottenuti dai due investimenti nel corso delle varie crisi da cui si nota come le perdite massime del PAC siano sempre state minori di quelle subite dal PIC, mentre in Figura 2 vediamo i giorni necessari al recupero delle perdite post crisi, dove risulta evidente che tanto più pronunciata e prolungata nel tempo la crisi, tanto maggiore è il vantaggio dell’investimento tramite PAC.

Figura 1 - Rendimenti minimi e massimi conseguiti
Figura 2 - Giorni necessari al recupero delle perdte
Programmazione finanziaria

La strategia PAC è anche molto utile in fase di realizzazione del proprio progetto finanziario. E’ in questo momento che si identificano le proprie aree di bisogno, gli obiettivi da raggiungere e il tempo in cui questi possono essere raggiunti. Un’area di bisogno colmabile con un piano di accumulo è ad esempio la scarsa consistenza della propria pensione pubblica futura, dovuta a fattori demografici che ben si conoscono, ma anche, magari, alla scarsità di contributi versati. Un obiettivo da raggiungere nel tempo può essere, invece, tipicamente, l’acquisto di una prima/seconda abitazione o un piano di studio per i figli. Per poter meglio implementare una strategia PAC, è bene identificare correttamente il flusso di reddito disponibile, cioè quella parte di reddito mediamente disponibile una volta soddisfatte tutte le uscite  correnti e quantificare l’obiettivo da raggiungere in termini materiali e di tempo. Una cosa è infatti voler raggiungere l’obiettivo “Voglio acquistare una seconda casa al mare” e un altro “Voglio acquistare una casa al mare tra 8 anni di una certa metratura per la quale spendere 180.000 €”. Oppure “Voglio garantire un’istruzione adeguata ai mie figli” è molto più vaga di “Voglio che i miei figli affrontino un percorso di studi di 5 anni nella Università XYZ che ha una retta di 12.000 € l’anno”. Naturalmente anche il semplice obiettivo “Mettere da parte dei soldi per i miei figli” genericamente è un obiettivo nobile e accettabile, ma non può essere oggetto di una panificazione finanziaria in quanto mancante di elementi di oggettività. Per poter al meglio analizzare il reddito disponibile, sono presenti diversi calcolatori che possono essere utilizzati tra cui quello reso disponibile da Banca d’Italia

Una volta effettuato il lavoro preliminare sopra descritto, sarà compito del consulente guidare l’investitore verso la strategia PAC che più si addice al percorso da intraprendere.

Gli errori da non commettere con il PAC
Sovrastimare il Rischio, sottostimare il tempo

“Voglio fare una strategia PAC per mio figlio appena nato per aiutarlo ad andare a vivere da solo quando sarà grande”. “Comincio a lavorare oggi, so che la pensione futura non mi basterà, voglio effettuare un PAC per poterla incrementare”.  Molte volte in una strategia PAC si tende a sovrastimare il rischio e sottovalutare il tempo di investimento e spesso a queste lodevoli iniziative si associa una scelta di strategia non congruente con l’obiettivo, andando ad effettuare un PAC sullo strumento meno rischioso, magari che offre una garanzia di capitale. Alla base c’è l’irrazionale paura che il nostro  nobile intento venga vanificato da oscillazioni negative di mercato. Quando si tratta di obiettivi a lungo termine (oltre 20 anni nei casi proposti) non si deve ragionare come se investissimo per i prossimi 12 mesi, pertanto il rischio deve essere adeguatamente calibrato all’occorrenza. Inoltre va considerato che il PAC per sua natura è meno rischioso dell’investimento una tantum. Per ottimizzare il rendimento, il PAC per i figli o per la pensione devono essere necessariamente effettuati su strumenti azionari, fatto salvo, eventualmente, spostare il capitale su comparti meno rischiosi a ridosso della scadenza del piano di investimento. Dell’importanza del tempo poi, si è già parlato in un altro articolo in cui si è affrontato anche il tema dell’accumulo graduale del capitale.

Cedere al panico

Farsi prendere dalla paura e dall’ansia non genera mai opportunità. Se si affronta una fase di mercato sfavorevole, la tentazione principale è quella di vendere tutto, anche in perdita, pur di rientrare di parte del capitale, abbandonando sogni e progetti. A maggior ragione con il PAC questo comportamento è controproducente. Il PAC, abbiamo visto, è lo strumento giusto per affrontare momenti di crisi in quanto continua diligentemente ad investire anche quando nessun altro operatore lo farebbe, facendo abbassare il costo medio di acquisto e accumulando ricchezza. E’ pensato per progetti di lungo termine, pertanto una preoccupazione di una fase di mercato transitoria non deve scalfire il progetto per cui è stato costruito. 

No trading, si investimento

Effettuata la programmazione e l’investimento in PAC, la tentazione è quella di seguire ossessivamente l’andamento del piano di accumulo, andando ad intervenire modificando frequentemente l’asset allocation sottostante come fosse un portafoglio di trading. Anche questo comportamento è spesso controproducente. Il PAC è pensato per obiettivi di medio lungo termine e il rendimento, così come la perdita, vengono “attenuati” dal fatto di investire costantemente. Pertanto per vedere dei risultati è normale dover aspettare anche degli anni e quindi la logica di modifica della asset allocation frequente non trova logica. Diverso è il caso in cui si voglia costruire un portafoglio diversificato con ingresso graduale nei mercati. In questo caso, una certa flessibilità può essere adottata.

Conclusioni

Il Piano di Accumulo di Capitale è una soluzione di investimento versatile e potente che consente agli investitori di accumulare capitale nel tempo in modo disciplinato e conveniente. Offre protezione in tempo di mercato avverso e be si sposa con i grandi obiettivi della vita, che spesso sono di lungo termine. La consulenza finanziaria svolge un ruolo fondamentale nell’orientare gli investitori verso obiettivi finanziari chiari e nella creazione di un portafoglio personalizzato che rifletta le loro esigenze e obiettivi. Sia per i principianti che per gli investitori esperti, per chi ha già un patrimonio investito o per chi comincia ora, il PAC offre un percorso strutturato aiutando le persone a realizzare i loro progetti attraverso un approccio di investimento ben pianificato.