Anna e Mariano sono due giovani imprenditori ma anche vecchi amici di vecchia data. Dopo gli studi universitari, entrambi hanno avviato la propria azienda, attiva nello stesso campo della produzione e vendita di energia. Il caso ha voluto che entrambe le società venissero fondate, oltre che nello stesso anno, il 2008, anche con le medesime dotazioni di patrimonio iniziale e con lo stesso numero di dipendenti, 30. Essendo entrambi bravi imprenditori e lavorando in un settore molto concorrenziale e trasparente, le due società hanno fatturati e crescita molto simili, così come costi per il personale. In entrambe le aziende infatti, gli stipendi lordi sono cresciuti del 1% ogni anno e la retribuzione media è di 30.000 € annui.
A distanza di 15 anni, dopo essersi studiati da lontano, i due si incontrano di nuovo e si scambiano impressioni sulle proprie aziende.
Anna, la titolare della azienda Alpha Srl, saluta Mariano “Ciao Mariano! Come stanno andando le cose nella tua azienda?”
Mariano, titolare della Micron Srl, risponde “Tutto bene, il fatturato cresce, la società è in salute e sono contento, però devo dire che questa inflazione così alta comincia un po’ a tormentarmi. Ma hai visto quanto è aumentato il costo per il personale? Ho visto il bilancio e solamente per rivalutare il TFR ho dovuto sopportare un costo di circa 113.000 € su un monte stipendi che è arrivato a 1 Mln€ circa. So che abbiamo gli stessi dipendenti, perciò immagino che anche tu abbia di questi problemi”
“Veramente vengo adesso dal commercialista e non ho visto costi così elevati” risponde Anna
“E come è possibile?”
“Vedi, quando ho fondato la mia azienda ho sentito vari consulenti: del lavoro, finanziari e il mio commercialista e ho deciso che la mia azienda dovesse avere un fondo pensione cui far confluire il TFR dei dipendenti.” Spiega Anna prendendo dalla borsa il suo PC dove apre un foglio di calcolo zeppo di numeri “Lo sai che ogni anno la tua azienda oltre che accantonare il TFR deve rivalutare all’inflazione tutto il debito TFR che hai maturato negli anni?”
E sai bene che nel 2022 l’inflazione è esplosa e rivalutare il TFR vuol dire pagare circa il 10% di tutto quello che è stato maturato fino ad ora. Se i miei calcoli sono esatti, il tuo debito TFR dovrebbe essere di circa 1,2 Milioni di euro. E il prossimo anno dovrai rivalutare anche questa somma all’inflazione che ci sarà quest’anno che come vedi non sembra destinata a sparire”
“Una bella rogna!” ammette Mariano. “E tu invece che costi hai sopportato per l’inflazione così alta?”
“Nulla. Come ti dicevo, la mia azienda non è obbligata a rivalutare il TFR perché viene gestito dal fondo di previdenza. Pertanto il tuo costo di 113k euro solo nell’ultimo anno io non ho dovuto metterlo in bilancio. E così via per tutti gli anni che sono già passati da quando abbiamo aperto l’attività….15 mi pare giusto?”
“Si, giusto. Un bel risparmio fiscale. Vedo che hai con te un ricco foglio di calcolo, mi sai dire quanto mi è costata la rivalutazione del TFR fino ad oggi?”
“Certo, Mariano, dammi qualche minuto che inserisco i dati.” “Ecco, se tutto è corretto, in questi 15 anni la tua azienda ha registrato un costo di 285.000 € circa complessivo solo per rivalutare il debito TFR”
“Quindi mi stai dicendo che la tua Alpha Srl ha avuto 285.000€ di costi in meno?” dice Mariano
“veramente c’è altro. Perché oltre a non dover rivalutare il TFR, ho altri vantaggi fiscali.”
“quali?”
“In primis, di tutto il TFR che verso al fondo pensione me ne posso dedurre dal reddito il 6%, in più per la parte di monte stipendi versato al fondo pensione non pago altri oneri relativi al costo del personale quali assegni familiari, di maternità ecc. che pesano per l0 0,28% e infine non pago lo 0,2% al fondo di garanzia INPS. Ho stimato che in questi 15 anni di attività la mia azienda ha avuto un risparmio fiscale rispetto alla tua di circa 350.000 €”
“Perché dici “avrebbe?” c’è forse qualcosa che vuoi nascondere?”
“No, dico ‘avrebbe’ perché in realtà per fidelizzare i miei dipendenti sin dall’inizio ho stabilito di fare un versamento volontario annuo da parte dell’azienda dell’1% della RAL sul loro TFR. Ho avuto quindi un costo in più per il versamento volontario, su cui ho versato solo un contributo di solidarietà all’INPS del 10%, anziché quasi il 24% di contributi INPS che versiamo normalmente, ma che ho potuto dedurre come costo. Insomma, alla fine il mio risparmio fiscale in questi 15 anni è stato di circa 220.000 €, ma ho messo nelle tasche de miei dipendenti almeno 5.000 ciascuno. E sai quanto è importante avere dipendenti fedeli e soddisfatti.”
“Proprio vero. E con le banche? Che rapporto hai? Recentemente ho avuto un incontro con la mia per un finanziamento ma mi hanno fatto delle difficoltà per via della mia posizione finanziaria netta”
“Con le banche ho un buon rapporto. Ho parlato poco tempo fa con la mia perché pensavo di espandermi un po’ e mi sono sembrati entusiasti. Vedi, sia la mia che la tua azienda fano utili e generano cash flows. La mia però ha molto meno debiti della tua. Basta solo pensare che, come ti dicevo, il tuo debito TFR è di oltre 1 milione di euro, mentre la mia ne è totalmente priva”.
“Mi sarebbe piaciuto aver approfondito il tema quando ho creato la mia azienda. Ora forse è tardi” dice Mariano pensieroso.
“Non è ancora tardi, puoi sempre affidarti al tuo consulente e creare un piano per trasferire il tuo debito TFR nelle mani di un Fondo Pensione. Non è necessario trasferire tutto insieme il tuo debito, puoi pensare di fare un piano nei prossimi anni. Parlane con i tuoi dipendenti, è il primo passo da fare!”
“Mi hai convinto! Lo farò! Grazie Anna dei tuoi consigli!”